Graziano Alfonsi Consulente

Materie Prime: la situazione attuale in 3 punti

1 TRASPORTI E LOGISTICA

Un anno fa noleggiare un container costava mediamente 1.500 dollari e oggi la spesa è arrivata a 4.300 (+186%).
Le tariffe della Cina verso l’Europa sono aumentate del 142% e oltre il 100% per le rotte verso il Mediterraneo.
La scarsa reperibilità e il rincaro delle materie prime è un problema che sta mettendo in allarme tutti i settori industriali, e non solo in Italia, spinto in parte da un aumento globale della domanda, soprattutto da parte dei produttori asiatici e in parte dalle difficoltà logistiche e di trasporto dovute all’assenza dei container vuoti per il trasporto delle merci. Dopo le difficoltà di inizio 2020, in Cina c’è stata una notevole crescita delle esportazioni, che a novembre sono aumentate del 21% rispetto all’anno precedente grazie alla produzione di elettrodomestici, giocattoli e dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti. Ma al flusso di container che escono dalla Cina non corrisponde un identico flusso di container in entrata. C’entrano ovviamente gli effetti della pandemia, anche se un’altra delle cause è proprio la crescita della produzione cinese: più si esporta e meno ci sono container a disposizione per esportare, la domanda si alza e i prezzi delle spedizioni crescono, così come quelli della merce.

2 COMPONENTISTICA ELETTRONICA

La carenza di semiconduttori, principalmente prodotti nei Paesi asiatici, ha coinvolto l’industria automobilistica di tutto il mondo. La dipendenza da componenti elettroniche provenienti dalla Cina e dal Giappone ha causato gravi ritardi nei piani di produzione, arrivando anche a fermare le linee di alcuni stabilimenti. In alcuni casi(leggi automotive e domotica) i prodotti verranno assemblati parzialmente e parcheggiati nei piazzali, nel caso del settore automotive, in attesa di poter montare le componenti elettroniche

3 AUMENTI COSTI MATERIE PRIME SOFT COMMODITY,
HARD COMMODITY.

Molti Paesi sono ripartiti con le attività più in fretta del previsto e il risultato è che le materie prime scarseggiano. L’aumento delle quotazioni dell’acciaio e dei prodotti siderurgici deriva da un improvviso incremento della domanda del settore delle costruzioni in Cina e questo rimbalzo della domanda ha innescato un effetto al rialzo sulle materie prime e su tutta la filiera dell’acciaio, con conseguenze su tutto il mercato mondiale. Sono in atto, dunque, negativi fenomeni inflattivi e difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, che stanno producendo straordinari incrementi dei prezzi di acquisto praticati dalle aziende fornitrici, nazionali ed estere.

Stiamo parlando ad esempio di un aumento del 130% dell’acciaio, del 40% dei polietileni, il legno è salito del 7% da ottobre 2020 ad oggi, mentre la gomma fa registrare +10%, il grano +13%, il mais addirittura +31%, il rame +26%, il ferro +38% e il petrolio +53%; oltre ad aumenti consistenti del cemento e di altri materiali utilizzati nel settore edile.